mercoledì 28 febbraio 2018

Un milione di euro nascosti per il Rosatellum

La Verità ha trovato la spesa tenuta nascosta per il Rosatellum, la penosa e incasinata legge elettorale con cui andremo a votare il 4 marzo. Questa legge, voluta e votata in gran fretta per fermare il Movimento 5 Stelle, non doveva costare nulla agli italiani, come aveva promesso il governo.

Invece nella finanziaria di dicembre 2017 il Partito Democratico ha infilato un emendamento con un finanziamento di un milione di euro “al fine di garantire il tempestivo avvio della procedure connesse all’entrata in vigore del nuovo sistema elettorale…”. 
La Verità 28/2/18

Ovviamente questi soldi nulla hanno a che vedere con quelle che saranno le spese dei seggi e del voto. Questi sono solo per avviare la procedura di una legge elettorale vergognosa e incomprensibile alla maggioranza degli italiani. La solita presa in giro passata in silenzio, fino a ora…

martedì 27 febbraio 2018

Terremotati dimenticati, casette inadeguate


 
Mentre giornali e televisioni si occupano solo della neve di Roma e Napoli, anche il resto d’Italia (pare strano ma è così) ha dei problemi.
 
Ma sicuramente i disagi più grossi li hanno i terremotati di Marche e Abruzzo completamente dimenticati dalla politica e dal paese.

Dopo tutte le solite promesse di stare vicino a queste persone da parte delle autorità che si fanno grandi andando nelle zone disastrate quando le telecamere sono accese, una volta che queste si spengono e nessuno più ne parla, spariscono come neve al sole.
 
La casette di Amatrice e di tutte le località dove sono state costruite, costate una fortuna, si scoprono completamente inadeguate alle temperature polari di questi giorni, cosa facilmente prevedibile in queste zone ma sottovalutata da chi ha interessi ben diversi da quelli di dare una casa decente a queste persone.
 
Il freddo che passa attraverso le pareti, l’acqua dei rubinetti e del riscaldamento che si gela, le porte di entrate che, aprendosi intelligentemente verso l’esterno, rimangono bloccate dalla neve, ecc., fanno capire come sempre su queste tragedie si specula spendendo soldi della collettività ma senza risolvere in maniera adeguata e in tempi brevi le vere problematiche di chi subisce i danni.

"B.come Basta!"-Il nuovo libro di Marco Travaglio


https://shop.ilfattoquotidiano.it/prodotto/b-come-basta/Marco Travaglio ha scritto un nuovo libro su SilvioBerlusconi ripercorrendo tutta la sua vita e, soprattutto, i suoi affari. Il libro intitolato “B. come basta” è edito da PaperFirst e conta ben 400 pagine di “promemoria” su questo personaggio.

Travaglio ha scritto altri libri dedicati a B. e si è preso parecchie querele dall’ex Cavaliere che, fortunatamente, non hanno portato a nulla.

Aveva giurato a sé stesso di non scriverne più sperando che il personaggio fosse finalmente politicamente morto ma vedendo che, in occasione delle elezioni del 4 marzo, fa ancora campagna elettorale con le stesse promesse disattese degli anni scorsi, ha deciso di rinnovare la memoria un po’ corta di quanti vorranno leggerlo.
 
B. è un uomo molto potente che nella sua vita ha saputo portare dalla sua parte politici, avvocati, magistrati, giornalisti e “amici” vari con cui ha mosso mare e monti a suo vantaggio e per aiutare le proprie aziende. Imprenditore di successo e dall’occhio lungo, personaggio carismatico (almeno per molti…) e furbo, riesce ad abbindolare anche le persone più “comuni” come i tanti cittadini che, pur non avendone nessun vantaggio, pensano ancora di votare il suo partito, Forza Italia, senza nemmeno conoscere il candidato premier in quanto, è bene ricordarlo, B. non è candidabile.

Certamente non è riuscito a influenzare Travaglio che in questo ultimo libro, con l’accuratezza che lo contraddistingue e il suo brillante modo di scrivere, ripercorre i primi anni di vita e di carriera che hanno portato B. ad essere un personaggio influente e un imprenditore in possesso di parecchie televisioni e giornali, cosa che gli ha permesso di condizionare l’informazione soprattutto  da quando ha deciso di entrare in politica.

Poi Marco ricorda i suoi tanti processi, le discutibili testimonianze sue e dei suoi avvocati, le sentenze di assoluzione, le tante prescrizioni, amnistie e depenalizzazioni di reati (alcune fatte da lui stesso quando era al governo) che gli hanno permesso di essere ancora un uomo libero.
 

Ricorda anche la sentenza di condanna per evasione fiscale e falso in bilancio per Mediaset, cosa che lo rende ridicolo quando, in campagna elettorale, promette di combattere gli evasori (non lo ha mai fatto nemmneo nei precedenti governi, anzi…).

Ovviamente Travaglio non dimentica tutta la parte “hot” delle olgettine, di Ruby, la finta nipote di Mubarak, e delle tante feste notturne con ospiti ragazze che con estrema facilità lo potevano ricattare.

Insomma un libro molto utile perché i tanti guai giudiziari di Silvio Berlusconi sono radunati in 400 pagine (facendo così anche un riassunto dei libri precedenti) ed è possibile rendersi conto di quanto quest’uomo sia inopportuno per il paese, al di là di come siano andate le cause.



Naturalmente, appena uscito il libro,  B. ha già alzato le barricate contro Travaglio e il Fatto Quotidiano (chiamandolo il Falso Quotidiano) con le sue solite polemiche sui magistrati che ce l’hanno con lui e il solito vittimismo. Si attendono altre cause per Marco, purtroppo.

Nel frattempo si spera che gli italiani ritrovino un minimo di memoria e lascino andare a riposo questo uomo ormai anziano e bisognoso di andare in pensione (anche se lui non se n’è ancora reso conto.).


lunedì 26 febbraio 2018

Madia fa causa al Fatto per la sua tesi


Marianna Madia ha deciso di fare fare causa al Fatto Quotidiano nelle persone del direttore Marco Travaglio, del vice-direttore Stefano Feltri e della collaboratrice Laura Margottini.

Marianna Madia contesta al Fatto gli articoli sulle irregolarità nella sua tesi che hanno avuto una “eco vastissima” e per i quali il ministro si è sentita “gravemente diffamata e ingiuriata”.

Le “accuse” infondate, secondo lei e i suoi avvocati, sono tre: aver copiato la tesi di dottorato in Economia del lavoro,  “aver altresì copiato altri saggi su riviste scientifiche”, non essere mai andata all’ università di Tilburg, dove, secondo quanto dichiarato nella tesi, la Madia avrebbe svolto un esperimento di economia comportamentale.
 
Ma il Fatto ha deciso di fare altrettanto in quanto ritiene di non aver mai scritto il falso.

La Madia, con le sue prime minacce di querela a marzo 2017 e poi con l’ infondata richiesta di risarcimento danni, ha cercato di compromettere la credibilità del Fatto, non avendo argomenti per contestare nel merito quanto scritto.

Per queste il Fatto Quotidiano chiederà il risarcimento del danno subito dall’ accusa infondata di aver tenuto una condotta diffamatoria nei confronti della Madia.

Vedremo come si concluderà questa diatriba.

 

 

sabato 24 febbraio 2018

Adusbef: modulo per diffida addebito bolletta oneri dei morosi


L'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Postati e Assicurativi) ha fatto un facsimile di modulo per Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e per la Procura della Repubblica, onde fermare l'addebito in bolletta degli oneri di sistema non pagati dagli utenti morosi.

E' vergognoso che chi paga regolarmente, deve avere addebiti per chi non paga il servizio elettrico di cui usufruisce.
Si sta creando anche un pericoloso precedente perchè le aziende amano fare "cartello" e presto potremmo trovarci addebitate anche spese per oneri di altri utenti morosi per altre utenze (gas, acqua, telefono, ecc.)
Riporto qui sotto l'avviso di Aduc ((Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori) per chi crede ancora sia una bufala (lo erano i 35 euro!) e il link per scaricare il modulo da inviare sperando serva. Nel modulo vi sono gli indirizzi mail ai quali inviarle. Per chi ha la pec meglio spedirla da quest'ultima almeno per Arera (o per raccomandata a.r.).

MODULO: http://www.affaritaliani.it/static/upl2018/boll/bollette-fac-simile-adusbef.pdf

"L’Arera (Autorita’ per l’energia) con la delibera n.50 del 1/2/18 ha stabilito come ripartire fra tutti gli utenti del servizio elettrico gli oneri generali di sistema, una parte parafiscale della fattura elettrica, non pagati dai consumatori morosi (1).
Si tratta delle imposte che le imprese elettriche -in qualita’ di sostituto d’imposta- fino ad oggi pagavano allo Stato anche per quei loro clienti che non le avevano versate. Situazione che aveva portato alla chiusura di alcune aziende (Esperia, Gala fra le piu’ note). Lo Stato aveva a suo tempo fatto una riforma sugli oneri di sistema e l’Arera ha provveduto di conseguenza.

“Una socializzazione di una fetta degli insoluti”, scrive il quotidiano di Confindustria (2).
La vicenda e’ preoccupante e sintomatica nello stesso tempo.
Preoccupante perche’ ogni utente non ha certezza su quelli che sono i costi del servizio che acquista. Quanti sono gli oneri fiscali dei morosi che gli verranno caricati sulla bolletta? Per quanto tempo? E -visti gli andazzi diffusi dello Stato in materia- si ricorderanno di levarli o farli diminuire quando avranno soddisfatto lo specifico prelievo fiscale, oppure semplicemente li lasceranno li’ o li trasformeranno in qualcos’altro? (3)
Sintomatica, perche’ lo Stato dimostra per l’ennesima volta la sua arroganza nei confronti dei cittadini. Perche’ un utente che paga le proprie utenze deve farsi carico della fiscalita’ di chi non paga la stessa e i consumi? Perche’ lo Stato e’ incapace -attraverso la giustizia e la sua applicazione- di avere leggi che consentano, facilmente e con burocrazia e costi minimi per i creditori, di far pagare i morosi. Non solo, ma questa situazione diventa un esempio che sempre piu’ utenti seguono: “tanto non mi fanno nulla”. Per l’ennesima volta la Giustizia dimostra di essere uno dei punti piu’ deboli del nostro sistema, debolezza che come conseguenza porta a situazioni come questa.
E intanto gli utenti e i consumatori pagano.

1 – Delibera 01 febbraio 2018 50/2018/R/eel
2 - IlSole24Ore del 14/02/2018. Per capire l’ampiezza del fenomeno, il 4,7% sono i distacchi del servizio sul mercato libero per morosita’.
3 – l’esempio della fiscalita’ della benzina, dove paghiamo ancora oneri fiscali per la guerra d’Abissinia del periodo fascista del secolo scorso, grida vendetta."

Adusbef ha aperto anche una petizione su Change per firmare contro questo abuso. La si può firmare qui: https://www.change.org/p/sergio-mattarella-no-scippo-arera-far-addebitare-bollette-luce-utenti-virtuosi-in-regola-debiti-dei-morosi?recruiter=127428480&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page

venerdì 23 febbraio 2018

Travaglio e Ricci del Pd discutono a Tagadà.


Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci del Pd a Tagadà su La7 si accapigliano.
Lo scontro si apre quando Travaglio ribadisce che sui palinsesti televisivi  la politica non dovrebbe mettere becco.
L'esponente del PD gli dà dell’arrogante padrone e replica che un direttore di un giornale non dovrebbe fare propaganda per i partiti.

Lo scontro si fa ancora più duro quando Travaglio ritorna sul caso Boschi durante il quale Ricci tenta di non farlo parlare. La conduttrice interviene per calmare gli animi e per lasciare parlare il direttore del Fatto che è in collegamento e fa anche fatica a capire in diretta quanto viene detto.  
A questo punto Travaglio accusa il governo Renzi di non essere intervenuto in tempo sulle banche perchè troppo occupato con il referendum, aspettando così l'intervento di Gentiloni quando ormai era troppo tardi e le perdite erano alte.
Un video da non perdere.

 
 Travaglio ha dimostrato, come sempre, di non avere peli sulla lingua a dire chiaramente ciò che pensa (e pensiamo in tanti) a questo Pd tragicamente inutile e dannoso.

Elezioni: uscirà un governo?


Tante persone ripongono molta speranza di cambiamento per le elezioni del 4 marzo. Ma potranno essere accontentate? Con la pessima legge elettorale che hanno fatto, il Rosatellum, per gabbare il M5S, il dubbio che non vi sarà una maggioranza che possa far nascere un governo è grande.
Al di là di come la si pensi e delle inattendibili promesse elettorali che quasi tutti fanno, vedendo gli ultimi sondaggi (per quanto possano essere poco attendibili), il popolo è diviso in tre schieramenti oltre ai tanti cittadini che, sbagliando, non andranno a votare. Il primo partito sarà sicuramente il M5S che al momento tocca il 29% ma, con la coalizione di centro-destra che tocca il 35%, essere il primo partito servirà a poco.

Come altre volte è successo Silvio Berlusconi cerca di avere la maggioranza alleandosi con altri partiti. La Lega, nonostante Matteo Salvini abbia più volte sostenuto che non si sarebbe mai più unito col partito di B., ha accettato l’alleanza e con altri piccoli partiti il centro-destra avrà una maggioranza imbattibile.
Il Pd sta calando ma ancora tocca il 28% nei sondaggi dividendo ancora di più l’elettora
Tutto questo fa pensare che si andrà incontro all’ingovernabilità più totale, con il centro-destra che si spaccherà subito dopo il voto (cosa già successa in passato), con gli altri partiti che, non riuscendo a formare un governo, si scaglieranno l’uno contro l’altro.


Dobbiamo aspettarci, come alcuni già paventano, un governo formato dal Presidente della Repubblica magari ancora con Gentiloni?

(Pubblicato in parte sul Fatto Q. del 24 febbraio 2017)

giovedì 22 febbraio 2018

I privilegi della moglie di Renzi

Fa sorridere la faccia tosta di Matteo Renzi nel minacciare querele ai quotidiani che scrivono che la moglie Agnese Landini ha un permesso per circolare e parcheggiare ovunque a Firenze. Come hanno scritto (con cognizione di causa) più quotidiani, tra cui Repubblica , La Verità e Il Fatto Quotidiano, la signora Landini ha un permesso valido fino al 2021 rilasciatole dal Comune dell’attuale sindaco di Firenze Nardella a settembre 2017 quando ormai Matteo Renzi non era più premier ma solo il leader del Partito Democratico.

Quindi quando non ricopriva più nessuna carica istituzionale.

Già è discutibile che chi ricopre una carica per lo Stato debba avere dei privilegi quando si muove per motivi personali e non di lavoro, ancora peggio è che lo possano avere anche i familiari che nulla devono fare per lo Stato se non accompagnare le “personalità” nei loro incarichi quando lo desiderano.

I soliti privilegi di chi è prontissimo a fare ipocrite campagne per la salvaguardia dei centri storici o della qualità dell’aria mettendo divieti e facendo multe salate ai "comuni" cittadini.

martedì 20 febbraio 2018

Travaglio: legge elettorale contro il M5S

Alcuni giorni fa Marco Travaglio, nella trasmissione Dimartedì, ha ribadito come la vergognosa legge elettorale con cui andremo a votare il 4 marzo, sia stata fatta dai partiti nella speranza di gabbare il M5S:



"Il Rosatellum, come tutti sanno, è stata fatta da Renzi e da Berlusconi ed è stata votata da Salvini e dai centristi perché non sapevano più come fare per impedire che vincesse chi arriva primo visto che sanno che probabilmente arriva prima il MoVimento 5 Stelle.

Quindi hanno deciso di fare una legge che premia il secondo e il terzo se si mettono insieme; è un caso unico al mondo, la cosa non ha suscitato nessuno scandalo, adesso improvvisamente sembrano rendersi conto che questa legge crea ingovernabilità per cui lanciano l'allarme ingovernabilità come se fosse colpa di noi elettori il fatto che uscirà un sistema ingovernabile. Colpa loro che hanno fatto una legge che tra l'altro è probabilmente incostituzionale come l'Italicum e come il Porcellum.


Quindi chi è causa del suo male pianga se stesso. Si sono fatti una legge per fare il governo Renzi con il dopo le elezioni e adesso non sono più nemmeno sicuri di riuscire a farlo perché hanno talmente pochi voti che nemmeno sommando insieme il PD e Forza Italia probabilmente riusciranno a fare 50 + 1 in parlamento e quindi dovranno ricominciare a comprare deputati e senatori come peraltro hanno sempre fatto negli anni scorsi."

Cosa verissima perché i partiti hanno il terrore del Movimento che proverebbe a disturbare i loro inciuci e i loro interessi.

lunedì 19 febbraio 2018

Lucrare sulla salute dei cittadini


E’ vergognoso ciò che sta scoprendo la magistratura di Roma sul“cartello” fatto da due colossi farmaceutici, Roche e Novartis, ai danni del Servizio Sanitario Nazionale.
 
Far pagare un medicinale 1000 euro al posto di un altro che ne costa 80 (efficaci in ugual misura) per lucrare sulla salute delle persone e far pagare cifre inutili e stratosferiche alla collettività.

I medici oculisti avevano scoperto, da parecchi anni, che l’Avastin, inizialmente utilizzato solo per le malattie del colon, aveva un’ottima resa per le malattie oftalmiche. Un affare enorme, poiché la maculopatia colpisce un anziano su tre, sopra i 70 anni. Secondo le accuse, così, i due colossi s’accordano per spingere il costosissimo Lucentis al posto del più economico Avastin. La differenza di prezzo tra i due è abissale: dai circa 80 euro dell’Avastin, si passa ai circa 900 del Lucentis.

Questo sistema di operare non è nuovo, già altre volte si è parlato di farmaci che le case farmaceutiche fanno pagare cifre esagerate quando se ne potrebbero usare altri più economici con la stessa efficacia. Le ditte vogliono guadagnare sui farmaci costosi e fanno in modo di lasciare solo questi a disposizione del SSN facendo sparire quelli più economici.

Un modo di operare vergognoso ma anche poche verifiche (o complicità?) da parte di chi dovrebbe nello Stato controllare che i soldi dei cittadini non vengano spesi in modo superfluo e vengano piuttosto indirizzati a ben altri scopi di qui la sanità ha un gran bisogno.

 

venerdì 16 febbraio 2018

Travaglio e la giusta coerenza


Con la coerenza che lo contraddistingue, il Fatto Quotidiano ha chiuso il rapporto societario con la ditta Grafica Veneta comprando il 4% delle azioni che essa possedeva della società Editoriale il Fatto spa.
 
Questo perché il presidente di tale società, il sig. Fabio Franceschi, ha deciso di candidarsi in politica con Forza Italia.
Il Fatto Q., 16/02/18
 
 
Cosa assolutamente incompatibile con la linea editoriale del Fatto Quotidiano e con i pensieri dei loro giornalisti e rappresentanti, a partire dal direttore della versione cartacea Marco Travaglio che sempre ha contestato Silvio Berlusconi e il suo partito, scrivendo di tutti gli intrallazzi di quest'ultimo e tutti i procedimenti penali che lo hanno portato davanti in tribunale.
  Cosa che a Travaglio & company è costato molto in cause e avvocati.

Grafica Veneta continuerà a stampare i libri di PaperFirst, la casa editrice creata dai soci del Fatto per stampare i loro libri, ma non inciderà in alcun modo con la libertà di stampa e opinione del quotidiano.

Ottima scelta.

giovedì 15 febbraio 2018

Travaglio "distrugge" Richetti del PD


Martedì sera, da Floris, si sono "scontrati" Marco Travaglio e Matteo Richetti del Partito Democratico.
Il grande Travaglio ha ricordato a Richetti tutti gli inquisiti che vi sono nelle liste del suo partito:


"Nelle vostre liste vi sono 29 inquisiti e per la prima volta avete sorpassato Forza Italia, che invece ha candidato 24 indagati. E’ un fatto storico. Ma vi rendete conto di che razza di macigno di questione morale avete in casa vostra? E date lezioni agli altri? E’ sconfortante."

Naturalmente la questione trattata in puntata  era la solita di questi giorni: che il Movimento 5Stelle si trova nella (brutta)  faccenda dei rimborsi fasulli.
Richetti prova di difendersi attaccando Travaglio e accusandolo di difendere il M5S anche in questo frangente.


Cosa che detta da un membro di un partito che ha 29 inquisiti e che ha dimostrato ampiamente di fregarsene delle regole e di non avere nessun rispetto per i cittadini, ha del ridicolo.
Un "match" da non perdere tra un grande giornalista e un piccolo politico.

Energia: i cittadini onesti pagano per i furbi

Il Tar e il Consiglio di Stato hanno dato l’ennesima stangata ai cittadini onesti con la possibilità, per le aziende che erogano energia elettrica, di rivalersi in parte degli importi delle fatture che molti utenti non pagano su quelli che pagano regolarmente le bollette.

La solita ingiustizia tutta italiana che scarica le furbate dei morosi sui cittadini perbene.

Perché queste aziende, dopo aver staccato la luce agli insolventi, non si fanno carico delle proprie perdite come sarebbe più che giusto? Perché devono sempre essere i “fessi” (perché così ormai si sentono i cittadini vessati) a pagare per chi non rispetta regole e contratti?


La notizia riportata il 14 febbraio (come regalo di San Valentino) da Il Sole 24 ore, lascia interdetti: in pratica, sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci, di incentivi e di tasse si aggiunge un nuovo paragrafo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche una parte del buco creato negli oneri parafiscali delle aziende in crisi da chi evade la bolletta della corrente.
Una delibera dell’Autorità dell’energia, appena ribattezzata Arera, da quando ha rilevato oltre agli acquedotti anche l’area rifiuti, ha stabilito come ripartire fra tutti gli oneri generali di sistema, una parte parafiscale della fattura elettrica, non pagati dai consumatori morosi. Una socializzazione di una fetta degli insoluti. Insomma, nessuno ci vuole rimettere e a pagare sono sempre e solo gli ultimi della catena.
P.S. C'è chi crede sia una bufala, qui vi è anche la normativa.

mercoledì 14 febbraio 2018

Travaglio: il PD ha liste più "sporche" di FI


Nell’editoriale sul Fatto Quotidiano di oggi, Marco Travaglio fa notare come il Partito Democratico sia riuscito nell’intento di superare Forza Italia (il che è tutto dire…) nella presenza di indagati e imputati nelle proprie liste elettorali.
Scrive Travaglio:

“Ieri facevo i conti degli inquisiti nelle liste e ho scoperto un fatto davvero avvincente: il Pd ha superato Forza Italia. Se c’era una certezza, fino alle scorse elezioni del 2013, era che il Pd, per quanti sforzi facesse, non sarebbe mai riuscito a eguagliare le quote marron dei berluscones. Renzi ce l’ha fatta: nelle liste del Pd troneggiano 27 fra indagati e imputati (senza contare i 3 nelle liste alleate: 2 in Civica Popolare della Lorenzin e 1 in Insieme), mentre in quella di FI sono appena 22 (ampiamente rimpinguati dai 6 della Lega, dai 6 di FdI e dagli 8 di Noi con l’Italia).
Poi ci sono LeU a quota 3 e i 5Stelle a quota zero.
 
Lo storico sorpasso è tutto merito di Matteo Renzi, che ha nominato tutti i candidati, senza neppure l’alibi delle primarie (“ce lo chiedono gli elettori”).

Ora, uno che riesce a candidare più inquisiti del primatista mondiale B., tutto dovrebbe fare fuorché parlare di impresentabili altrui.”


Il leader del Pd Matteo Renzi che tanto si scandalizza in questi giorni per i mancati rimborsi di alcuni membri del M5S, cosa piuttosto antipatica che si spera non si ripeta, ha nelle sue liste nomi impresentabili che non avrebbe nemmeno dovuto prendere in considerazione.
 
Ma evidentemente questo ben poco interessa a un partito che ultimamente pare abbia fatto la sua bandiera nel far precipitare la sinistra in un baratro senza fondo.

martedì 13 febbraio 2018

Finte restituzioni, un guaio per il M5S


Purtroppo la brutta faccenda delle finte restituzioni in cui sono coinvolti alcuni parlamentari del M5S, non giova alla loro attendibilità proprio ora con la campagna elettorale in atto e le elezioni che si avvicinano.

Sicuramente il Movimento farà in modo che queste persone siano espulse o se ne vadano spontaneamente  ma resta il grave fatto che il Movimento non è evidentemente in grado di selezionare in modo preventivo i suoi parlamentari e non può garantire il rispetto assoluto delle sue regole.
Sicuramente è molto difficile per il direttorio del Movimento, diventando sempre più grande, controllare tutti e evitare che infiltrati e furbetti possano entrare per rovinare il loro lavoro ma è grave che queste persone abbiano avuto modo di imbrogliare indisturbate per mesi.
Solo ora che sono tate scoperte, se ne andranno fuori dal Movimento magari per entrare in un partito più adatto ai loro scopi.  

Purtroppo quando si vuole essere diversi, migliori e più onesti degli altri che hanno rappresentato l’Italia negli ultimi decenni, lo si deve dimostrare coi fatti e si paga un prezzo molto più alto quando succedono fatti come questo.
In aggiunta gli altri partiti e parte dell’informazione non vedono l’ora di poterli attaccare e così il M5S deve perdere giorni (e sicuramente voti) per chiarire queste faccende invece di poter parlare degli obiettivi che si prefigge  nel governare il paese.

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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini

Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17

 

Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.


lunedì 12 febbraio 2018

Italia in perenne campagna elettorale


Sul Fatto Quotidiano di oggi 12/2 Tommaso Rodano e Gianluca Roselli scrivono che questa campagna elettorale è “spenta”. Spariti i cartelli elettorali nelle strade e i duelli tra partiti politici in televisione.
Forse avranno anche ragione ma, a sentire le promesse inattendibili di tutti i partiti, non pare proprio che manchi la campagna elettorale.
 
Forse mancano i cartelli perché ormai inutili con il web, ma l’Italia è un paese in perenne campagna elettorale perché, anche con un governo in carica, i partiti non pensano al bene del paese ma a combattere una guerra di parole e insulti rimpallando le colpe degli insuccessi o prendendosi il merito degli eventuali (pochi) successi.
 

L’unica cosa che li toglie da queste perenni diattribe, è legiferare per mantenere i propri privilegi o per crearne di nuovi, tenere le proprie poltrone ben pagate e nascondere le proprie eventuali nefandezze.
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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini

Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17
 

Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.


 

venerdì 9 febbraio 2018

Di Battista e i "rincoglioniti"


Dando dei “rincoglioniti” agli italiani, Alessandro Di Battista non ha fatto una mossa molto astuta. Intanto perché insultare un possibile elettorato in campagna elettorale, non è certo invogliare i cittadini a votare il M5S.
Poi perché ha dato modo di venire ulteriormente attaccato dai partiti che temono il Movimento come fosse il diavolo in persona.
E questo alza una ennesima inutile polemica che nasconde la vera campagna elettorale che il M5S sta facendo in giro per l’Italia, sul web e in televisione (dove possibile).
In parte Di Battista ha ragione (anche se il termine non è opportuno) visto i tanti italiani che continuano ad appoggiare i partiti che li hanno rovinati, ma purtroppo attaccare il Movimento è una moda che non passa, i suoi parlamentari ancora pressoché tutti incensurati e onesti, danno molto fastidio a una classe politica che vuole mantenere i suoi privilegi, le proprie poltrone ben pagate e, in molti casi, nascondere le proprie nefandezze.

Per questo chi fa campagna elettorale per il M5S dovrebbe fare attenzione a non dire cose che portino ad attaccarli ancora di più, se mai fosse possibile.

 
Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Di Battista spiega comunque la sua posizione e il suo mancato “pentimento” per la frase “incriminata”:

Come mai ha usato una affermazione così dura?
«Ci sono in Italia tante persone che si lamentano ma non hanno ancora la forza di cambiare. Credo che sia troppo comodo prendersela esclusivamente con i politici. Il nostro è un Parse che è stato poco a poco anestetizzato dalla vecchia politica e dai media».

Non si è pentito di quello che ha detto?
«Io non mi pento mai delle mie idee, soprattutto quando ho il tempo di spiegarle meglio. E non mi scuso. Credo che gli italiani si debbano assumere le loro responsabilità. E io non parlavo di dare il voto al Movimento: non mi permetterei mai. Ognuno voterà chi vuole, ma la partecipazione alla vita politica è fondamentale comunque la si pensi».


A qualcuno ha ricordato Berlusconi quando insultò chi vota a sinistra.
«Ho detto una cosa diversa. Comunque questo è un Paese che si scandalizza di più per una frase detta di fronte a 500 operai a rischio disoccupazione piuttosto che alla presenza politica di un uomo come Berlusconi».

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SENZA FUTURO: Una famiglia dentro la crisi economica del nostro tempo

La crisi economica che ha colpito l'Italia a partire dall'inizio degli anni 2000 è diventata una spirale senza fine. I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto. Riusciranno a trovare la serenità?


https://www.amazon.it/dp/1976734827

giovedì 8 febbraio 2018

Perchè leggere il Fatto Quotidiano


E' sufficiente prenderlo in mano una volta, sfogliarlo, leggerlo, vederne le firme perché diventi il quotidiano da leggere ogni giorno. 

E' nato nel settembre del 2009, esce tutti i giorni in edicola ed, in abbonamento, oltre che cartaceo anche in pdf. E' diretto da Marco Travaglio  ed ha come vicedirettore Ettore Boffano e Stefano Feltri. E’ edito dalla Editoriale Il Fatto spa, una società per azioni priva di azionista di controllo. Il presidente del c.d.a, è Antonio Padellaro, l’amministratore delegato è Cinzia Monteverdi.

E’ una preziosa fonte di informazione che si distacca dagli altri giornali allineati ai vari partiti o succubi del governo in carica. Dichiara di ispirarsi alla Costituzione e si propone come una voce indipendente. Anche per questo il Fatto Quotidiano è una rarità nel panorama giornalistico italiano.

E’ il primo giornale che non prende nessun finanziamento pubblico e vive solo delle vendite in edicola, degli abbonamenti dei suoi lettori e di (poca) pubblicità; per questo può dire liberamente quello che pensa e dare notizie obiettive senza farsi sottomettere da nessun “regime”. Questo dovrebbe essere la normalità ma in Italia è un’eccezione che fa la differenza con le testate dei maggiori quotidiani più conosciuti e diffusi, che  ricevono milioni di euro di sovvenzioni pubbliche presi dalle tasse dei cittadini.

Il Fatto Quotidiano ha anche un sito web, aperto nel 2010 e diretto da Peter Gomez. Il sito mette a disposizione numerosi degli articoli pubblicati sul giornale, dà spazio a molti blog di giornalisti e persone di professionalità varie. Nel sito è possibile postare commenti. Non arriva però al livello di serietà del cartaceo e va detto che spesso vengono censurati i commenti critici pur se educati.

Il giornale scrive principalmente di giustizia e politica, non si occupa di cronaca se non per notizie importanti, dà qualche novità di sport e spettacolo.

Ha molte volte dimostrato di dare notizie che gli altri media trascurano o non danno per nulla, soprattutto se le notizie scabrose riguardano il potere o membri del governo di turno. In alcuni casi le rivelazioni pubblicate sul giornale hanno portato all’intervento della magistratura. Ha lanciato anche iniziative di raccolta firme online per varie tematiche e fa sondaggi sul sito internet.

L'unica critica che gli faccio è di non essere molto obiettivo con il problema dell'immigrazione, troppo garantista.

In generale un giornale da leggere quotidianamente, al quale ci si affeziona con passione; non leggero per gli argomenti esposti ed il modo pignolo in cui vengono trattati, ma senz’altro un quotidiano che fa buona informazione, anche se non completa per chi vuole avere notizie di cronaca o relative alla “vita di tutti i giorni”.

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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini


Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17



Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.