martedì 30 agosto 2016

Perchè Renzi va dall'architetto Renzo Piano??



Che il premier Matteo Renzi si attivi tempestivamente per la ricostruzione delle zone terremotate può essere una buona cosa, ma perché rivolgersi all’architetto (e senatore a vita…) Renzo Piano? Sicuramente è un nome importante, ma non mi pare la persona più adatta a dare consigli per ciò che necessita in quelle zone, sia per il tipo di costruzioni che è solito progettare e che non si addicono sicuramente a paesi antichi e di montagna come quelli crollati, sia per l’alto costo delle sue opere! 

Si deve ricostruire in fretta e bene, in sicurezza, con opere utili ai cittadini e mantenendo il più possibile lo stile dell’ambiente in cui si trovano ma cercando anche di spendere cifre oneste per poter sfruttare al meglio il denaro destinato alla scopo senza sperperarlo in progetti inutili e costosi. 
E ovviamente vanno assegnati i lavori ad aziende serie che non speculino sui costi, va evitato ogni tipo di corruzione e si deve vigilare attentamente sui lavori per evitare ogni tentativo di risparmio da parte delle aziende che hanno ottenuto l’appalto.
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L MIO LIBRO: ho raccontato quello che è l'incubo di molti genitori, perdere la tranquillità economica e non vedere un futuro per sé e i propri figli. Per molte famiglie italiane questa potrebbe anche non essere una storia di fantasia.

I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto.
Riusciranno a trovare la strada per un futuro migliore?
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SOLO PER PROBLEMI PRATICI DI QUALSIASI NATURA, no politica.
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venerdì 26 agosto 2016

C'è un'Italia meravigliosa da ringraziare

Il terremoto nel Centro Italia porterà con sé tante polemiche e tanti problemi, come sempre accade in queste tragedie. Ma in questo momento credo vada un doveroso ringraziamento a tutti gli operatori che si spendono per salvare vite umane o, purtroppo, recuperare salme: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri, Croce Rossa, Sindaci, personale ospedaliero, ecc. Persone che rischiano la vita non solo per uno stipendio troppo basso ma per dedizione, passione e spirito umano. 



Un ringraziamento va fatto anche alle tante persone intervenute subito dopo le scosse in attesa dei soccorsi, ai tanti volontari che hanno cercato di fare qualcosa e a chi si è offerto subito per donare sangue o beni di prima necessità dimostrando che esiste ancora un'Italia solidale, meravigliosa e pronta a intervenire senza pensare ai rischi, senza fare polemiche ma solo spinta dalla speranza di essere utile. 
I cittadini si dimostrano sempre migliori della propria classe dirigente, soprattutto in questi tragici frangenti. In un paese dove la pazienza sta finendo, l'egoismo e la rabbia fanno da padroni e la sopportazione è messa a dura prova ogni giorno, è confortante vedere che abbiamo ancora un popolo pieno di umanità e speranza.
(pubblicato sul Fatto Q e su Libero il 28 agosto 2016)
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IL MIO LIBRO: ho raccontato quello che è l'incubo di molti genitori, perdere la tranquillità economica e non vedere un futuro per sé e i propri figli. Per molte famiglie italiane questa potrebbe anche non essere una storia di fantasia.

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mercoledì 24 agosto 2016

Terremoto e solite sfilate istituzionali

Con la tragedia del terremoto in centro Italia, comincia la solita sfilata ipocrita di politici che vanno sui luoghi terremotati per vedere di persona quanto successo. Questo crea solo problemi, le forze da mettere in campo per fare da scorta ai politici sono tante, vengono intralciati i soccorsi e si fa perdere tempo a sindaci e soccorritori che hanno altro a cui pensare. 
Renzi visita i laboratori nazionali del Gran Sasso


 I rappresentanti del governo si faranno vedere contriti e tristi, faranno le solite promesse di immediata ricostruzione e di provvedimenti perché “questo non accada mai più” e il premier riuscirà forse anche a usare questa circostanza per fare un'ulteriore promessa di miglioramento delle cose se passa la riforma costituzionale (ormai se ne sono sentite di tutti i colori). Purtroppo quando si spegneranno i riflettori tutto verrà dimenticato, soldi non ne arriveranno o ne arriveranno pochi (anche grazie alle tante raccolte fondi che partono sempre in queste occasioni e che spesso si sono rivelate delle truffe). Il governo dimenticherà presto qual'è il suo dovere e lascerà spadroneggiare i soliti costruttori che lucrano su queste disgrazie, si vedranno i soliti scandali e mazzette legati alla ricostruzione, verranno costruiti nuovi quartieri isolati e insicuri, come si è già visto a L'Aquila. Troppo pessimista? Purtroppo il nostro paese ci ha insegnato che non c'è mai fine al peggio.
(Pubblicato in parte su Libero del 25 agosto 2016)
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martedì 23 agosto 2016

Renzi non si dimette più, ma c'era qualcuno che ci credeva?

Leggendo il titolo “Renzi non si dimette più” sulla prima pagina del Fatto Q. di lunedì, viene da sorridere. Ma davvero qualcuno credeva davvero che si sarebbe dimesso in caso di vincita del no? Era abbastanza prevedibile, per chi non crede più alle favole e alle tante parole al vento di Matteo Renzi, che facendosi sempre più concreta l’ipotesi di vincita del no al referendum di novembre e che la riforma costituzionale non passi, il premier cominci a tornare sui suoi passi sul fatto di legare l’esito del referendum al suo governo. 
La sua spocchia lo aveva convinto di far passare la riforma della sua paladina Maria Elena Boschi con estrema facilità e aveva fatto il grande dicendo che si sarebbe dimesso nel caso gli elettori avessero scelto di lasciare la Costituzione com'è e ora, con la paura di perdere che aumenta e con i giri di parole che gli sono soliti, comincia a negare le sue dimissioni in caso di perdita del sì a cui lui tiene tanto.

Ovviamente è giustissimo in democrazia che il referendum sia solo l’opinione dei cittadini su quanto viene loro chiesto e non un “ricatto” per la sopravvivenza del governo, ma era stato proprio lui, convinto di far passare questa antidemocratica riforma, che aveva legato il suo mandato al referendum. Ma pur di restare seduto su quella poltrona per la quale non è mai stato nemmeno votato con regolari elezioni smentisce persino sé stesso.
(Pubblicato in parte sul Fatto Q.del 23 agosto 2016)
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martedì 9 agosto 2016

Repubblica e Espresso, obbligo di acquisto abbinato

Domenica ho assistito a una scena abbastanza frequente in edicola. Quello di chi acquista un quotidiano (in questo caso Repubblica) e deve acquistare obbligatoriamente una rivista allegata (in questo caso l'Espresso). La persona era molto arrabbiata e ha “minacciato” di cambiare giornale (ne ho approfittato per suggerigli il Fatto Quotidiano...) ma è assurdo che per vendere una rivista o un'allegato (Repubblica aumenta il prezzo di vendita anche il venerdì con l'omonimo allegato) si obblighi chi acquista una cosa ad acquistarne un'altra oppure a lasciare il tutto. 

Quando poi succede con uno dei maggiori quotidiani italiani che lucri sui lettori per vendere ciò che evidentemente non si vende abbastanza da solo è triste. E' servita a questo la fusione con La Stampa? 
Se questi grandi quotidiani o riviste storiche non sono in grado di vendere abbastanza per i contenuti forse debbono rivedere le loro linee editoriali, cambiare i loro giornalisti, dare notizie e fare inchieste interessanti per i lettori e magari diminuire la loro faziosità se troppo in linea col governo di turno. Inutile ricorrere a trucchetti solo per incassare qualche euro in più perché il lettore prima o poi si stanca e cambia strada.
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giovedì 4 agosto 2016

Virginia Raggi incolpata del problema rifiuti a Roma



A poco più di un mese dall’insediamento di Virginia Raggi a sindaco di Roma già cominciano i guai. 


La brutta situazione dei rifiuti, che non è certo causa sua ma di chi l’ha preceduta, la sta mettendo in difficoltà grazie agli ostacoli che le mette davanti il governo, al solito malaffare che ha sempre ruotato attorno a questo settore e alla maggior parte della stampa che cerca di metterla volutamente in cattiva luce e convincere i cittadini che il M5S non è in grado di guidare la capitale e quindi non sarebbe nemmeno in grado di governare il paese nel caso avesse la maggioranza alle prossime elezioni. 

Virginia Raggi è in una posizione molto scomoda perché ha gran parte del potere contro, deve andare avanti per la sua strada con coraggio e determinazione senza lasciarsi influenzare da nessuno ma pensando solo al bene della città.
(Pubblicato su Libero del 7 agosto 2016)
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