martedì 27 gennaio 2015

La patrimoniale mascherata da bollo sui conti bancari

In questi giorni le banche stanno addebitando le imposte di bollo relative al 2014 sui conti correnti, sui conti deposito e sui portafogli titoli. L’aliquota deliberata dal governo Monti già per il 2012 allo 0,10% , rincarata per il 2013 allo 0,15% ed ora allo 0,20%, ha un effetto pesante sull’imposta che si va ad aggiungere a quella fissa di € 34,20 sui conti correnti con deposito superiore ai 5000 euro. E’ vergognoso che si tassino in questa misura annualmente (e quindi ripetutamente gli stessi imponibili) i risparmi accumulati negli anni che spesso sono frutto di lavoro già ampiamente tassato. Questa è una vera e propria patrimoniale mascherata da "bollo" di cui nessuno parla.

Inoltre la pesante tassazione va a colpire pure il portafoglio titoli che spesso è composto solamente da titoli di Stato acquistati da famiglie che cercano di far fruttare (ormai in modo irrisorio) quei pochi risparmi accumulati.
Queste imposte dovrebbero essere scaglionate in base alle ricchezze accumulate e dovrebbero incidere in maniera diversa sui risparmi da lavoro o titoli di Stato rispetto alle plusvalenze date da investimenti in borsa, che comuqne vengono già tassati al momento del pagamento.  
In questi giorni si parla tanto del prelievo forzoso sui conti correnti che fece Amato nel luglio del 1992 e non si capisce che queste imposte sono una vera e propria patrimoniale sui pochi soldi con fatica risparmiati dalle famiglie che, quando vengono da reddito da lavoro dipendente o da pensione, sono già ampiamente tassati all'origine. Inoltre, essendo questi cosidetti bolli un'imposta annuale, diventa un prelievo forzoso alla pari di una patriomiale eseguita periodicamente e sugli stessi soldi.

Con queste imposte si continua a mettere tasse su tasse ed ovviamente chi ha grandi capitali tiene i propri soldi all’estero.
(pubblicato, in parte, sul Fatto Quotidiano del 28 gennaio 2015)

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venerdì 23 gennaio 2015

Shoah: la storia non insegna


La commemorazione della Shoah che ha fatto Rai Tre giovedì sera è stata sconvolgente. Un crimine che ormai si conosce molto bene ma che ogni volta lascia allibiti. I filmati mandati in onda sono stati pesanti da vedere, hanno creato commozione, incredulità ed una profonda tristezza. Ma la cosa più triste è che l’uomo non impara nulla dalla storia ed ogni cosa si ripete. 


Oltre alle guerre che si combattono da anni in varie zone del mondo che spesso portano agli stessi orrori, negli ultimi anni anche nel mondo occidentale, causa la crisi ed ai governi incompetenti, si è vista salire l’intolleranza, la cattiveria ed il menefreghismo. 

Ed attentati come quello di Parigi o altri non aiutano certo le persone a capire o aiutare chi è più sfortunato. 
Ogni anno che passa la situazione è sempre più simile a quella che creò lo scoppio della 2° guerra mondiale. Forse bisognerebbe che tutti ripassassero un po’ di storia, stiamo già combattendo una guerra non dichiarata e subdola che non può portare a nulla di buono per il futuro.
(pubblicato in parte sul Fatto Quotidiano del 25 gennaio 2015)  

mercoledì 21 gennaio 2015

Referendum contro la Fornero bocciato!!



Come era prevedibile in un paese dove tutto gira al rovescio, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum per l’abolizione della vergognosa legge Fornero presentato dalla Lega Nord. 

Quando si tratta di rimuovere norme che calpestano i diritti dei cittadini o approvare leggi che li tolgono, tutti i nostri governanti, compresa la Corte Costituzionale, trovano sempre motivazioni per farlo. 

Poi vedremo quali saranno queste motivazioni, ma sicuramente una volta di più è stato tolto ai cittadini la possibilità di scegliere per il proprio futuro. In compenso i tanti pensionati d’oro continuano a percepire anche più pensioni (come nel caso di Giuliano Amato, di cui tanto si parla in questi giorni) avendo spesso lavorato pochi anni in barba a chi deve lavorare una mezza vita per avere un misero sussidio.
(Pubblicato sul Fatto Quotidiano del 23 gennaio 2015)
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mercoledì 14 gennaio 2015

Il Fatto Quotidiano con l'inserto di Charlie Hebdo

Oggi 14 gennaio il Fatto Quotidiano è uscito in edicola con in allegato (al prezzo di € 2,00 totali) il numero di Charlie Hebdo uscito oggi in Francia con le vignette di Maometto. Il primo numero dopo la tremenda strage avvenuta a Parigi.
Trovo questa scelta, come quella di tutti gli altri giornali nel mondo che l'hanno fatta, coraggiosa e coerente con quanto sempre scritto dal Fatto Quotidiano nei suoi cinque anni di storia. Il giornale è andato a ruba nelle edicole e domani vi sarà la ristampa dell'inserto.

Ma ritengo anche che da oggi il Fatto abbia un nemico in più, il terrorismo islamico. Oltre ai parlamentari del nostro paese che sicuramente odiano questo giornale perchè ha il coraggio di andare contro i loro abusi, ora anche il sostegno al giornale francese porta loro un ulteriore pericolo.

Ovviamente, come ha scritto Marco Travaglio domenica, non vuol dire concordare interamente con le vignette a volte pesanti di Charlie Hebdo, ma difendere la libertà di satira, di stampa e di opinione, cosa fondamentale in un paese democratico e libero. Purtroppo l'Italia non è un buon esempio di questo, Il Fatto Quotidiano è uno, se non l'unico, giornale che può essere fiero di questo (pure con i suoi eventuali errori o prese di posizione).
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martedì 13 gennaio 2015

Libertà di stampa senza esagerare



La strage al giornale Charlie Hebdo è un gesto da condannare a prescindere da quella che ne sia la vera motivazione, probabilmente non solo religiosa ma anche culturale. I terroristi con questo gesto non hanno punito solo la libertà di satira ma anche l’occidente in generale per la diversa cultura che ci porta a rapportarci in modo molto  diverso con le persone, la religione, l’istruzione, ecc. 

In questi giorni si parla tanto di libertà di stampa o di satira, lo fanno in modo ipocrita anche coloro che non l’hanno mai avuta o l’hanno criticata, se non addirittura fermata. La libertà di opinione, di stampa e di satira sono fondamentali ma ritengo anche che esse si devono fermare quando ledono la libertà o la vita altrui. Come in tutte le cose c’è un limite da non sorpassare per non cadere nell’offesa, nella mancanza di rispetto o nella diffamazione, soprattutto in un paese come questo dove ogni parola viene strumentalizzata per fare polemiche inutili o attrarre l’attenzione.
(pubblicato, in parte, sul Fatto Q. del 14 gennaio 2015)
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sabato 10 gennaio 2015

Il Bibliocarro: un'ottima iniziativa per i bambini!

Le ruote che corrono sull’asfalto caldo portando su di sé tutte le speranze di un ex maestro che guarda con sconfinata passione al futuro, lo strano tetto di una casa mobile che inesorabilmente spinge gli occhi affamati dei bambini a saziare la loro curiosità avvicinandosi, gli scaffali pieni di libri che non hanno ancora capito perché, a differenza dei loro amici che se ne stanno silenziosi in polverose librerie, relegate in oscure stanze, a loro è toccata la fortuna di una vita “on the road” in sella ad un’Ape.

Così si presenta il “Bibliocarro”, un’iniziativa di Antonio La Cava, abitante di Ferrondina (Matera), che nonostante il pensionamento, continua ad amare con tutto se stesso l’istruzione e la lettura e lo dimostra girovagando, ormai da 10 anni, con la sua biblioteca mobile.

A differenza di molti insegnanti, che spesso impartiscono libri da leggere ai bambini come fossero medicine amare, il Signor Antonio ha colto nell’essenza quello che serve ai piccoli lettori: ogni giorno con dedizione, porta a termine il suo sacro rito, sistemando tavolini e sedie intorno alla sua Ape e coinvolgendo giovani menti nella scoperta della liturgia letteraria.

I bambini si sentono così liberi di accarezzare, osservare e sfogliare con attenzione le pagine di un nuovo piccolo mondo, indipendentemente da costrizioni o ordini impartiti dagli altri, hanno la possibilità di scegliere quello che li affascina maggiormente.

Insegnare ad apprezzare la carta stampata è compito assai arduo e spesso le modalità con cui gli studenti delle scuole primarie approcciano alla lettura, si rivela sbagliato e spesso inconcludente e ha il solo risultato di allontanarli precocemente da qualcosa che potrebbe arricchirli e renderli migliori.

Erroneamente, educatori e genitori vedono il libro come uno strumento di conoscenza obbligata e viene trasmessa l’allarmante idea di imposizione; bisognerebbe, invece, accompagnare e guidare in una scelta consapevole i piccoli lettori, convincendoli che dietro ogni frase d’inchiostro si cela un’anima e che grazie ad essa si manifesta la magia dell’immaginazione.

Questo il maestro Antonio lo sa bene e nonostante non sia sovvenzionato da nessun organo e debba provvedere da solo alla raccolta dei volumi che affollano la sua libreria (oggi ne conta ben 1200), non ha intenzione di abbandonare il suo sogno; commovente vedere tanto impegno, ma forse ci lascia un po’ di tristezza sapere che quest’iniziativa geniale non venga appoggiata né dalla provincia né dalle scuole della Basilicata.

La fiamma della cultura arde ed è dura a morire; aggrappiamoci a questa convinzione con speranza e affianchiamoci a persone che ancora la difendono dal vento dell’indifferenza e dell’ignoranza. 
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venerdì 9 gennaio 2015

Servizio Pubblico, Travaglio: “La satira in Italia”

Editoriale di Marco Travaglio del 8 gennaio che analizza la censura perpetrata contro la satira in Italia: “Da ieri, in Italia, c’è un sacco di gente – politici, giornalisti, commentatori – che ha scoperto all’improvviso la libertà di satira. Charlie Hebdo ha tutto il diritto di sbeffeggiare l’Islam come tutte le religioni. Perché la satira non ha limiti. Qualunque limite sarebbe una censura, e noi siamo contrari alla censura.  


Nessuno s’è mai sognato di censurarla, perché noi la satira l’abbiamo eliminata“. E passa in rassegna le tante censure che si sono susseguiti negli ultimi 14 anni: “Nel 2001 Gene Gnocchi a ‘Quelli che il calcio’ fa una battuta su una stagista raccomandata perché è la nipote di Gasparri. Questo, anziché farsi una risata, chiama in diretta per replicare. Simona Ventura tenta di spiegargli qualche semplice concetto, tipo democrazia, libertà e satira politica. Lui però non capisce. Gasparri Akbar

Nel 2002″ – continua – “la Rai caccia Biagi, Santoro e Luttazzi per ordine di un tizio che parla dall’estero,ma non ha nè barba nè turbante. Però la Rai dice: non è censura, è un problema di orario. Biagi dice: ok,andrò in onda alle 24, l’ora del porno. Gli rispondono: guadagni troppo. Non è censura, è risparmio. Lui dice: ok, vado in onda gratis. Gasparri risponde che ruba spazio ai giovani: non è censura, è svecchiamento. Silvio Akbar
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giovedì 8 gennaio 2015

Cosa nasconde quel famoso Patto del Nazareno...



Che il famoso Patto del Nazareno nascondesse qualche accordo a favore di qualche potente di turno era cosa certa, visto anche l’ostinato silenzio su quello che si sono detti Matteo Renzi e Silvio Berlusconi in quell’incontro. Era facile immaginare anche chi era il destinatario di quel favore, ora abbiamo saputo almeno un argomento di quel colloquio: un “favore” fiscale per depenalizzare il suo reato di evasione. 

Ma rimane incomprensibile come sia possibile che questi personaggi ormai facciano tutto alla luce del sole (o quasi, onore al Fatto Quotidiano che lo ha scritto), senza vergogna, avendo anche il coraggio di giustificarsi con incomprensibili giri di parole. Sanno che hanno a che fare con un paese che non ha la forza né la voglia di ribellarsi, un paese che negli anni è entrato in una spirale di corruzione, evasione fiscale e criminalità grande e piccola che non ha eguali in altri paesi democratici e civili. Una spirale dalla quale sarà impossibile uscire finchè al governo continueranno ad alternarsi personaggi con scheletri nell’armadio che si circondano dei soliti impresentabili parlamentari che dimorano in parlamento da decenni e che hanno a loro volta qualcosa che è meglio non far sapere in giro.
(Pubblicato, in parte, sul Fatto Quotidiano del 9 gennaio 2015)
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mercoledì 7 gennaio 2015

Quirinale, le primarie online del Fatto Quotidiano: un'ottima iniziativa

Il fatto Quotidiano ha lanciato oggi 7 gennaio le sue primarie online per la scelta del Capo dello Stato.

Quirinale, politici o tecnici: diciamo la nostra sui candidati-Marco Travaglio-7 gennaio
Ottima iniziativa per vedere il parere dei cittadini onesti.

Si può votare qui:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/07/quirinale-primarie-online-fatto-quotidiano-indica-tuo-presidente/1318134/

Consultazione tra i lettori per scegliere il candidato preferito per il Colle. Né un sondaggio né un invito al presidenzialismo: un'iniziativa per coinvolgere tutti i cittadini e per aiutare i partiti e i grandi elettori

Partono oggi le “primarieonline del Fatto per il nuovo presidente della Repubblica. Non è né un sondaggio né un invito al presidenzialismo: è un’iniziativa per coinvolgere i nostri lettori e tutti i cittadini interessati e per aiutare i partiti e i loro grandi elettori a scegliere fra i candidati migliori per il Quirinale. Si “vota” su ilfattoquotidiano.it: per 10 giorni, ciascuno potrà indicare (una volta sola) il suo candidato preferito. C’è un requisito necessario, l’unico: aver compiuto 50 anni.

Poi, nel ballottaggio finale, si potrà scegliere fra i 20 nomi più votati. Qui riassumiamo i nomi dei 43 personaggi usciti finora dal Palazzo e sui giornali come “papabili” per il Colle. Un elenco non vincolante: ciascuno può indicare chi vuole: Giuliano Amato, Pierluigi Bersani, Laura Boldrini, Emma Bonino, Raffaele Cantone, Bernardo Caprotti, Lorenza Carlassarre, Pierferdinando Casini, Giancarlo Caselli, Sabino Cassese, Pierluigi Castagnetti, Elena Cattaneo, Sergio Chiamparino, Massimo D’Alema, Antonino Di Matteo, Mario Draghi, Umberto Eco, Piero Fassino, Vittorio Feltri, Anna Finocchiaro, Dario Franceschini, Milena Gabanelli, Paolo Gentiloni, Piero Grasso, Nicola Gratteri, Ferdinando Imposimato, Gianni Letta, Antonio Martino, Sergio Mattarella, Riccardo Muti, Pier Carlo Padoan, Carlo Petrini, Renzo Piano, Roberta Pinotti, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Francesco Rutelli, Gino Strada, Paola Severino, Walter Veltroni, Ignazio Visco, Gustavo Zagrebelsky.
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domenica 4 gennaio 2015

Renzi-Berlusconi: il Lodo Nazareno secondo Marco Travaglio

Marco Travaglio sul Fatto di oggi 4 gennaio fa una giusta considerazione sul Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi, incontro rimasto sempre segreto. Dubbi di qualche inciucio alle spalle dei cittadini non ve ne erano mai stati, ora si comincia a capire quale era questo inciucio.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/04/renzi-berlusconi-lodo-nazareno/1313892/

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Renzi-Berlusconi: il Lodo Nazareno

Per dire quanto poco siamo prevenuti, ieri
avevamo deciso di pubblicare per oggi su
questa colonna un articolo intitolato: “Renzi ha
ragione”, o “Bravo Renzi”, o ancora “Forza Matteo”.
Non per i suoi virtuosismi sciistici sulle
nevi di Courmayeur, già magnificati a dovere
dall’agenzia Ansa-Stefani, ma per la battaglia
contro l’assenteismo nel pubblico impiego,
annunciata su twitter con i toni giusti, senza la
petulanza offensiva di Brunetta, che provò a
far qualcosa ma rovinò tutto con le solite scalmane
demagogiche. Poi ci ha chiamati un
amico e ci ha messo una pulce nell’orecchio, a
proposito del nostro titolone di ieri sulla denuncia
del sottosegretario Zanetti riguardo al
codicillo salva-evasori infilato da una manina
di Palazzo Chigi (all’insaputa del ministero
dell’Economia) nel decreto fiscale varato alla vigilia
di Natale: “Ma lo sai perché e per chi lo
fanno?”. Ma per il solito, per Berlusconi. Tenetevi
forte, perché questa è strepitosa. Il Caimano
è stato condannato il 1° agosto 2013 a 4 anni per
frode fiscale. Una sentenza che gli è costata pochissimo
sul piano penale (mezza giornata a settimana
a Cesano Boscone per nove mesi e 10
milioni di euro da rifondere all’Agenzia delle
Entrate), ma moltissimo da quello politico: 2 anni
di interdizione dai pubblici uffici, 6 anni di
ineleggibilità e decadenza immediata da senatore
in base alla legge Severino. Che cosa prevede
la nuova legge penale tributaria, in base al codicillo-
colpo di spugna (art. 19-bis)? Che i reati
fiscali di evasione e frode sono depenalizzati se
l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il
3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto
o dell’imponibile dichiarato”. Una vastissima
area di franchigia regalata a evasori e frodatori
al riparo da procure e tribunali. Ora, B. è
stato condannato per aver frodato il fisco per 7,3
milioni: 4,9 sul bilancio Mediaset del 2002 e 2,4
su quello del 2003. Tutto il resto della monumentale
frode fiscale (368 milioni di dollari) con
film comprati dalle major americane a prezzi
gonfiati e rimbalzati su una serie di società offshore
occultamente controllate da lui o da prestanome
fra il 1995 e il ’98, si è prescritto. Ma, alla
mannaia del fattore-tempo, accelerata da varie
leggi ad suam personam (falso in bilancio, condoni
fiscali ed ex-Cirielli), sono scampati gli effetti
fiscali “spalmati” sugli ammortamenti delle
due annualità contabili.
Ora che Renzi, o chi per lui (a proposito: di chi è
la manina?), ha inventato il salvacondotto del
3%, la domanda è semplice: quella frode residua
è sopra o sotto il nuovo tetto? La risposta, nell’era
del Patto del Nazareno, è scontata: sotto, e di
parecchio. Il calcolo è presto fatto. Negli anni
2002 e 2003 Mediaset dichiara un imponibile di
397 e di 312 milioni e B. ne froda 4,9 e 2,4. Che
corrispondono all’1,2 e allo 0,7%, ben al di sotto
della soglia del 3% di non punibilità. Ergo, in
base alla retroattività delle norme penali più favorevoli
(favor rei, art.2 Codice penale), “nessuno
può essere punito per un fatto che, secondo
una legge posteriore, non costituisce reato; e, se
vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli
effetti penali”. Grazie a una legge fascista, la n.
4/1929, il favor rei in materia fiscale e finanziaria
non valeva: ma il centrosinistra, con la norma
fiscale n.507/1999, la cancellò 15 anni fa. È già
accaduto a Romiti, De Benedetti e Passera, condannati
definitivamente per falso in bilancio: nel
2003, dopo la controriforma berlusconiana che
lo depenalizzava, chiesero un “incidente di esecuzione”
alla Corte d’appello, che non potè che
revocare le loro condanne. Anche B. dunque potrà
ottenere la cancellazione della sua, per una
frode che non è più reato. E, se evapora la condanna,
spariscono anche decadenza, ineleggibilità
e interdizione. Così alle prossime elezioni
potrà ricandidarsi, lindo come giglio di campo.
Quando ce l’hanno raccontato, stentavamo a
credere che Renzi potesse arrivare a tanto. Ma,
come diceva Montanelli, di certi politici non si
riesce mai a pensare abbastanza male.
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giovedì 1 gennaio 2015

Facciamo un augurio a Marco Travaglio per il 2015

In questo inizio 2015, come l'anno scorso, ho pensato ad una cosa carina (e spero gradita) da fare per dimostrare a Marco Travaglio quanto il gruppo "Marco Travaglio, grazie!" su Facebook gli sia vicino e quanto le persone iscritte (e non solo) apprezzino il suo lavoro. 

Questo anche per contrastare i pessimi commenti che a volte si trovano nella sua pagina e fare qualcosa, anche se minima, di concreto per incoraggiare il suo lavoro.

Mi piacerebbe coinvolgere tutti gli iscritti in un augurio, una richiesta, un consiglio, qualsiasi cosa che vogliate trasmettergli attraverso un messaggio o un commento in questo post sul mio blog.
E tra una ventina di giorni raccoglierò il tutto per farglielo avere.

Intanto ecco il mio:
auguro a Marco di rimanere in salute, di poter sempre dividere le migliori cose con tutti i suoi cari. Gli auguro di rimanere la persona sincera, pulita ed onesta che è e di mantenere la sua onestà intellettuale, di continuare ad avere coraggio per denunciare i fatti che sempre di più sporcano il nostro paese e di poter sempre fare al meglio il suo lavoro. Gli auguro di trovare meno venduti sulla sua strada e di dover affrontare meno cause ma, nel caso, di vincerle tutte perchè non scrive e parla mai a vanvera. La mia profonda stima mi impone anche di augurargli di perdere quel poco di presunzione che lo porta a volte ad essere un pochino antipatico, anche se poi, davanti alla sua bravura ed ai suoi occhi puliti, gli si perdona tutto. Per concludere gli suggerisco di guardarsi sempre alle spalle e gli auguro di cuore che nessuno possa mai fargli del male.

Chi ha voglia di scrivere qualcosa può lasciare un commento sotto con il proprio nome oppure scriverlo nell'apposito evento creato su Facebook , io lo riporto qui identico e con il nome. Grazie.
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