martedì 16 dicembre 2014

Un'Italia insanabile




Leggendo ogni giorno quello che succede dentro le stanze del potere ci si chiede cosa sia diventato il nostro paese. Ormai è difficile pensare che all’interno di ogni istituzione italiana non vi sia un qualche scandalo ancora da scoprire. 

Ci saranno persone oneste che fanno con coscienza e dignità il proprio lavoro ma sicuramente non possono ricoprire ruoli decisivi ed importanti, perché la fame di soldi e di corruzione di questo paese ha raggiunto livelli inimmaginabili in una democrazia.

Agli alti livelli sempre più arrivano personaggi senza scrupoli, spesso già passati per processi e sentenze ma impuniti che vengono messi nei posti di potere da chi ha anch’esso scheletri nell’armadio. Un giro chiuso di persone che si spostano da una carica all’altra senza perdere mai il loro lauto stipendio e con la possibilità di muoversi agevolmente in affari poco chiari ormai persino alla luce del sole. 

Difficile pensare che si possa uscire da questa spirale di corruzione ed impunità in maniera civile e democratica fino a che le persone che decidono sono le stesse che usano sistemi illeciti per fare soldi sulle spalle dei cittadini.
(Pubblicato sul Fatto Q.del 16 settembre 2015)
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Jobs act: le deleghe al Governo

Le deleghe al Governo, contenute nella legge approvata in via definitiva dal Senato
il 3 dicembre 2014 (c.d. “jobs act”), concernono:
-     riforma degli ammortizzatori sociali,
-     riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive,
-     semplificazione di procedure e adempimenti,
-     riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva,
-     tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.

La legge dispone principi e criteri direttivi – di cui di seguito illustriamo in sintesi i
principali, suddivisi per ambito di materia - per la emanazione di specifici decreti
legislativi, cui è demandata l’attuazione delle deleghe.
In   relazione   ai   decreti   legislativi   di   prossima   emanazione,   daremo   specifiche
informazioni e promuoveremo appositi incontri di approfondimento.

Ammortizzatori sociali
Cassa integrazione
Principi e criteri direttivi:
-     impossibilità di autorizzare le integrazioni salariali in caso di cessazione
definitiva dell’attività aziendale o di un ramo di essa,
-     accesso alla cassa integrazione guadagni solo a seguito di esaurimento
delle possibilità contrattuali di riduzione dell’orario di lavoro, eventualmente
destinando parte delle risorse attribuite alla cassa integrazione a favore dei
contratti di solidarietà,
-     revisione   dei   limiti   di   durata   della   cassa   integrazione   guadagni   e
individuazione dei meccanismi di incentivazione della rotazione,
-     riduzione degli oneri contributivi ordinari e loro rimodulazione tra i settori in
funzione dell’utilizzo effettivo.
ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego)
Principi e criteri direttivi:
-     omogeneizzazione   della   disciplina   relativa   ai   trattamenti   ordinari   e   ai
trattamenti   brevi   e   durata   di   tali   trattamenti   rapportata   alla   storia
contributiva pregressa del lavoratore,
-     incremento della durata massima per i lavoratori con carriere contributive
più rilevanti,
-     universalizzazione del campo di applicazione, con estensione ai lavoratori
con   contratto   di   collaborazione   coordinata   e   continuativa   fino   al   suo
superamento,
-     introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa.

Servizi per il lavoro e politiche attive del lavoro

Principi e criteri direttivi:
-     razionalizzazione degli incentivi alle assunzioni oggi esistenti nonché degli
incentivi per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità,
-     istituzione di un’Agenzia nazionale per l’occupazione partecipata da Stato,
Regioni e Province autonome e vigilata dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche   Sociali,   senza   nuovi   o   maggiori   oneri   a   carico   della   finanza
pubblica,
-     attribuzione all’Agenzia di competenze gestionali in materia di servizi per
l’impiego, politiche attive e ASpI,-     razionalizzazione   e   revisione   delle   procedure   e   degli   adempimenti   in
materia di inserimento mirato delle persone con disabilità di cui alla legge
68/1999 e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio,
-     previsione di meccanismi di raccordo e di coordinamento delle funzioni fra
l’Agenzia e l’INPS.

Procedure e adempimenti: semplificazione
Principi e criteri direttivi:
-     razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti,
anche mediante l’abrogazione di norme, connessi con la costituzione e
gestione del rapporto di lavoro,
-     unificazione delle comunicazioni alle pubbliche amministrazioni,
-     divieto delle pubbliche amministrazioni di richiedere dati di cui sono già in
possesso,
-     rafforzamento   del   sistema   di   trasmissione   delle   comunicazioni   in   via
telematica e abolizione della tenuta dei documenti cartacei,
-     revisione del regime delle sanzioni, tenendo conto della eventuale natura
formale della violazione, in modo da favorire l’immediata eliminazione degli
effetti   della   condotta   illecita,   nonché   valorizzazione   degli   istituti   di   tipo
premiale,
-     previsione di modalità semplificate per garantire data certa e autenticità
della manifestazione di volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o
alla   risoluzione   consensuale,   anche   tenuto   conto   della   necessità   di
assicurare   certezza   della   cessazione   del   rapporto   nel   caso   di
comportamento concludente in tal senso del lavoratore.

Tipologie contrattuali e rapporti di lavoro

Forme contrattuali
Principi e criteri direttivi:
-     individuazione ed analisi di tutte le forme contrattuali esistenti, al fine di
poterne valutare l’effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il
contesto produttivo nazionale e internazionale, in funzione di interventi di
semplificazione,   modifica   o   eventuale   superamento   di   talune   tipologie
contrattuali,
-     rafforzamento degli strumenti per favorire l’alternanza tra scuola e lavoro,
-     elaborazione di un testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e
dei   rapporti   di   lavoro,   con   abrogazione   di   tutte   le   disposizioni   che
disciplinano le singole forme contrattuali con esso incompatibili, al fine di
eliminare duplicazioni normative e difficoltà interpretative e applicative,
-     superamento dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.
Contratti a tempo indeterminato
Principi e criteri direttivi:
-     promozione del contratto a tempo indeterminato come forma comune di
contratto  di  lavoro,  rendendolo  più   conveniente  rispetto  agli   altri  tipi  di
contratto in termini di oneri diretti e indiretti,
-     previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a
tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio con:
o    esclusione   della   reintegrazione   del   lavoratore   nel   caso   di
licenziamento   economico,   con   indennizzo   economico   certo   e
crescente con l’anzianità di servizio,
o    reintegrazione per i soli licenziamenti nulli e discriminatori e per
specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato,
o    previsione di termini certi per l'impugnazione del licenziamento.
Mansioni e inquadramento      
Principi e criteri direttivi:
-     revisione   della   disciplina   delle   mansioni   in   caso   di   processi   di
riorganizzazione, ristrutturazione o riconversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile
impiego del personale con l’interesse del dipendente alla tutela del posto di
lavoro,   della   professionalità   e   delle   condizioni   di   vita   ed   economiche,
prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento,
-     previsione   che   la   contrattazione   collettiva,   anche   aziendale,   possa
individuare ulteriori ipotesi rispetto a quelle come sopra previste.
Controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro
Principi e criteri direttivi:
-     revisione   della   disciplina   dei   controlli   a   distanza   sugli   impianti   e   sugli
strumenti   di   lavoro,   tenendo   conto   dell’evoluzione   tecnologica   e
contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la
tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore.
Compenso orario minimo
Principi e criteri direttivi:
-     introduzione,   eventualmente   anche   in   via   sperimentale,   nei   settori   non
regolati da contratti collettivi, del compenso orario minimo, applicabile ai
rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato nonché,
fino   al   loro   superamento,   ai   rapporti   di   collaborazione   coordinata   e
continuativa.
Lavoro accessorio
Principi e criteri direttivi:
-     previsione della possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro
accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali nei diversi
settori   produttivi,   fatta   salva   la   piena   tracciabilità   dei   buoni   lavoro
acquistati.
Servizi ispettivi
Principi e criteri direttivi:
-     razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva, attraverso misure
di coordinamento ovvero attraverso l’istituzione, senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica, di una Agenzia unica per le ispezioni
del lavoro, tramite l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del
Ministero   del   Lavoro   e   delle   Politiche   Sociali,   dell’INPS   e   dell’INAIL,
prevedendo   anche   strumenti   e   forme   di   coordinamento   con   i   servizi
ispettivi   delle   aziende   sanitarie   locali   e   delle   agenzie   regionali   per   la
protezione ambientale.

Maternità e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Principi e criteri direttivi:
-     estensione, eventualmente graduale, dell’indennità di maternità a tutte le
categorie di donne lavoratrici,
-     garanzia del diritto delle lavoratrici madri parasubordinate alla prestazione
assistenziale   anche   nel   caso   di   mancato   versamento   dei   contributi   da
parte del datore di lavoro,
-     incentivazione   di   accordi   collettivi   su   flessibilità   dell’orario   lavorativo   e
impiego di premi di produttività, al fine di favorire la conciliazione delle
responsabilità genitoriali e dell’assistenza alle persone non autosufficienti e
l’attività lavorativa, anche attraverso il telelavoro,
-     introduzione   di   congedi   dedicati   alle   donne   inserite   nei   percorsi   di
protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi
sociali del comune di residenza.
(fonte Unindustria)
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sabato 6 dicembre 2014

Marco Travaglio alla Camera sul finanziamento ai giornali

Marco Travaglio è andato alla Camera dei Deputati su loro invito per un incontro informale a parlare della proposta di legge relativa all'abolizione del finanziamento pubblico ai giornali, un costo per lo Stato (e quindi per i cittadini) molto alto. Molti di questi giornali sono piccole realtà senza lettori oppure giornali di partito che dovrebbero mantenersi con le loro forze e non pesare sui cittadini. 


Un esempio di giornale che non prende finanziamenti pubblici è "Il Fatto Quotidiano", l'unico che gode solo delle normali agevolazioni fiscali dati all'editoria (come la riduzione dell'Iva), ma non prende sovvenzioni pubbliche, vive solo dei suoi lettori e degli introiti pubblicitari, oltretutto scarsi.
Marco Travaglio in questo incontro ha testimoniato come si può essere molto più liberi di scrivere ciò che si crede giusto e poter denunciare scandali che riguardano politici o potenti essendo liberi di non dover accontentare nessuno.
Un filmato molto interessante, un Marco Travaglio sempre preparato e chiaro.

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venerdì 5 dicembre 2014

Non scarichiamo la nostra rabbia su Travaglio



Come sempre quando Travaglio incontra personaggi che ricoprono un importante ruolo pubblico, le aspettative nei suoi confronti sono troppo alte. Molti si aspettano che Marco attacchi duramente gli interlocutori. 
Ma dimenticano che Travaglio è una persona estremamente educata, che in questi dibattiti non è in casa sua e deve “sottostare” alle direttive dei vari conduttori, che non vuol dire sottomettersi come molti pensano, ma semplicemente rispettare delle regole sugli argomenti decisi per quella sera.  

Per quelli che si aspettano un Travaglio combattivo e urlante, va ricordato che, oltre a non essere nel suo stile, si possono fare domande e fare notare le incongruenze, le balle, le cose non fatte o quelle fatte dai politici in maniera tranquilla e pacata ma comunque decisa e chiara. E’ quello che di solito Marco fa in questi dibattiti. 

Nel caso di Renzi a Bersaglio mobile, forse evitare qualche risata avrebbe dato meno adito ai telespettatori di pensare che vi sia complicità, ma ciò non toglie che Travaglio le cose che ha potuto dire (Renzie e Mentana permettendo) le ha dette.  
C’è chi pensa che Marco sia più incisivo quando scrive o parla  fuori dai dibattiti, a me non sembra, ma se anche fosse in parte vero non gli va fatta una colpa di questo, ognuno è portato per delle cose e meno per altre. Ma ciò non toglie nulla al suo lavoro di ricerca della verità e di chiarezza nel denunciare ogni giorno le porcate del governo (e non solo).  
Non prendiamocela con lui per le nostre rabbie più che giuste, teniamoci caro uno dei pochi giornalisti veri, seri e coraggiosi che abbiamo in Italia, pur con i suoi eventuali difetti.
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lunedì 1 dicembre 2014

Gli errori del Movimento 5 Stelle



L’unica speranza di cambiamento che è entrata in Parlamento, il Movimento 5 Stelle, si sta dissolvendo come neve al sole. Ogni giorno che passa il loro suicidio è sempre più evidente. Con le discussioni interne e le espulsioni stanno togliendo l’attenzione dalle battaglie che conducono in Parlamento. 

Quella che loro chiamano tanto “democrazia interna”, “uno vale uno”, ecc. si sta dimostrando solo dittatura da parte dei vertici nei confronti dei rappresentanti al Governo, il loro espellere parlamentari senza nemmeno dargli il diritto di difesa è un errore enorme perché fa ridurre i già pochi membri presenti all’opposizione e crea malcontento all’interno del Movimento.


Produce discussioni inutili e concentra le forze in problemi che vengono visti dagli elettori come confusione e li fa apparire simili agli altri partiti. Anche la perenne discussione sull’andare in televisione o meno agevola gli altri partiti che invece di pensare, agiscono e vanno. 
Il M5S dovrebbe essere il cambiamento, si sta solo dimostrando capace di dire no a tutto con discorsi da parte di Grillo abbastanza incomprensibili ed infondati nei fatti, dando così motivo  all’informazione di parte,  che già ne cerca tutti i possibili difetti, di avere ancora più motivi per screditarli. 

Debbono uscire da questa situazione al più presto se non vogliono perdere del tutto la fiducia degli elettori e sostenitori. 
(pubblicato sul Fatto Quotidiano del 2 dicembre 2014)
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