venerdì 25 aprile 2014

Cosa pensiamo della causa di Amato contro il Fatto (e Travaglio)

In seguito alla notizia che Giuliano Amato ha fatto causa al Fatto Quotidiano chiedendo la colossale cifra di 500 milioni di euro di risarcimento per aver infangato la sua persona e la sua carriera, ho pensato di aprire un post dove tutti noi del gruppo "Marco Travaglio, grazie!", ma anche tutti quelli che lo vorranno fare, potranno scrivere il loro commento (in maniera educata)  per esprimere ciò che pensano di questa causa. E per appoggiare il Fatto in questa ennesima prova contro i "potenti".
Personalmente credo che Amato dovrebbe vergognarsi di chiedere tanti soldi ad un giornale che dà notizie (presubibilmente vere) e che si dovrebbe accontentare delle varie pensioni d'oro che percepisce da tempo.

Potete scrivere i commenti direttamente qui oppure sull'apposito evento che aprirò su Facebook ed io li riporterò fedelmente qui con il vostro nome.
Direi di dare la scadenza del 15 maggio poi farò avere il tutto al Fatto nelle persone di Antonio Padellaro e Marco Travaglio. Spero saremo numerosi!!
Chi commenta si impegna a non pubblicare contenuti e commenti illeciti, contrari a norme di legge, offensivi, pornografici, contrari a morale pubblica e buon costume, e comunque lesivi di diritti altrui.

Riporto qui l'articolo di Travaglio del 24 aprile sulla causa:

Amato, perché fai così?
Tra le varie cause che i papaveri d’Italia hanno intentato al Fatto , la più avvincente è senz’altro quella di Giuliano Amato, già braccio destro di Craxi, deputato e vicesegretario del Psi, vicepremier, due volte premier, ministro del Tesoro (due volte), dell’Interno, delle Riforme, degli Esteri, senatore dell’Ulivo e deputato dell’Unione, presidente dell’Antitrust all’insaputa dei più, candidato al Quirinale nel ’99, nel 2006 e nel 2013, consulente di Deutsche Bank, ora giudice costituzionale per volontà di Sua Maestà Giorgio I e II, in attesa di diventare presidente o della Corte medesima o della Repubblica. 



Non bastandogli la magra pensione che notoriamente gli passa lo Stato, lo Statista di Orbetello ci chiede 500 mila euro per avere noi “smantellato pezzo per pezzo il prestigio e il rispetto che si era costruito e guadagnato nel corso degli anni, sia in Italia che all’estero”. La cifra richiesta dipende dalla “notorietà del soggetto leso”, che lui adduce come scudo e invece è proprio il motivo delle nostre attenzioni critiche. Insomma non si riconosce nei ritratti del “personaggio sordido, pienamente addentro alla parte corrotta e prepotente del mondo politico, prima asservito a Craxi poi incline ad abusare della propria posizione di potere per assicurarsi incarichi e vantaggi economici esagerati”, “lontano anni luce dal Prof. Amato”, ed è caduto in preda a vere e proprie crisi di “identità”. Sarebbe “falsa e dolosamente costruita” persino la sua “appartenenza alla Casta”, mai vista né conosciuta. Un altro esempio, per chi non fosse ancora soffocato dal ridere, è l’insistenza sulla sua pensione d’oro, che invece “non esiste”. La prova? Eccola: “Il Prof. Amato ha da tempo rinunciato al proprio vitalizio, permanentemente dato in beneficienza (con la i, ndr)” e sbarca il lunario con la miseria di “una sola pensione da 22 mila euro lordi”. In attesa di conoscere l’opera pia che fino all’anno scorso riceveva il suo vitalizio, facciamo sommessamente notare che esso, per “non esistere”, non avrebbe dovuto essere ritirato: riceverlo e poi devolverlo a misteriose entità benefiche dimostra al massimo il suo buon cuore, non certo l’inesistenza del medesimo, che ha continuato a gravare sulle tasche dei cittadini come se l’avesse intascato lui. Per carità, è comprensibile che il Prof. Amato si veda diversamente da come lo vediamo noi, ma – come dovrebbe avere studiato da qualche parte – è il caso che si rassegni a quella cosetta seccante che nelle democrazie ha nome “libertà di stampa”. E poi, via, non si può piacere a tutti. Negli anni 80 il Prof. Amato aveva la stampa e le tv ai suoi piedi perché amico di Craxi. Negli anni 90 e 2000 idem perché amico di D’Alema e di Berlusconi (e uno dei due, fra l’altro, era superfluo). Negli anni 2010 idem perché amico di Napolitano. Permetterà dunque che esista almeno un piccolo giornale che dubita e sorride dinanzi al suo monumento equestre. E, se non lo permetterà, pazienza. Noi continueremo a pensare che chi nel 1983 voleva “risolvere politicamente”, cioè senza giudici tra i piedi, lo scandalo Zampini, una delle prime Tangentopoli d’Italia, non possa fare il giudice costituzionale. Che chi nell’84-85 ispirò i vergognosi decreti Berlusconi donati da Craxi all’amico Silvio per neutralizzare le ordinanze dei pretori sulle antenne fuorilegge della Fininvest, e nel 1993 varò da premier il primo decreto Salvaladri per depenalizzare il finanziamento illecito ai partiti e affossare Mani Pulite (preannunciato a Craxi con una lettera che lo invitava ad “avere fiducia in quel che io sto cercando di fare” per fornire ai tangentari “possibilità di uscita” perché “continuo a esserti grato ed amico”, e poi bocciato dal presidente Scalfaro), non dovrebbe giudicare la legittimità delle leggi. Ma soprattutto un giudice costituzionale non dovrebbe trascinare in tribunale un giornale che lo critica. Tra i “beni costituzionalmente tutelati” che il Prof. Amato cita nella denuncia, il suo monumento equestre non è contemplato. La libertà di stampa sì.

giovedì 24 aprile 2014

Tutte le novità nel decreto Renzi

I lavoratori dipendenti con un reddito tra gli 8 e i 24mila euro si troveranno in busta paga da maggio un bonus di 80 euro al mese, 640 euro annui. Arriva anche un fondo per ridurre la pressione fiscale sul lavoro in cui confluiranno gli effetti strutturali dei tagli adottati. E salgono a 240 milioni i risparmi attesi dai ministeri per il 2014. Sono alcune delle principali novità della versione definitiva del decreto Irpef che sarà pubblicata tra poche ore in Gazzetta Ufficiale.

BONUS 80 EURO AL MESE - Il bonus Irpef nel 2014 sarà di 640 euro per i redditi fino a 24.000 euro e decrescerà fino a zero da 24.000 a 26.000 euro. Restano esclusi gli incapienti. Il bonus diventerà strutturale con la legge di stabilità per l’anno 2015. L’Inps potrà recuperare i contributi non versati dai sostituti di imposta alle gestioni previdenziali rivalendosi sulle ritenute da versare mensilmente all’Erario nella sua qualità di sostituto d’imposta.

DAL 1 LUGLIO TASSA 26% SU RENDITE - Scatterà dal 1 luglio l’aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie. La nuova aliquota sarà applicata anche ai dividendi e ai proventi a essi assimilati, agli interessi derivanti da conti correnti e depositi bancari e postali e agli interessi e ai premi delle obbligazioni. Non riguarderà i titoli di Stato.

FONDO PER TAGLIO CUNEO - Arriva il fondo per ridurre la pressione fiscale e contributiva sul lavoro. Avrà una dotazione di 1,94 miliardi in termini di saldo netto da finanziare e di 2,7 miliardi di euro in termini di indebitamento netto per il 2015, di 4,7 miliardi per il 2016, di 4,1 miliardi per il 2017, di 2,13 miliardi dal 2018.

TAGLIO IRAP DAL 2014 - L’aliquota Irap scenderà dal 3,9 al 3,5% già dal 2014 ma per l’acconto si paghera’ con aliquota al 3,75%. Per le banche e gli altri istituti finanziari l’aliquota passera’ dal 4,6 al 4,2%, per le imprese di assicurazione dal 5,9 al 5,3%. Per i soggetti che operano nel settore agricolo e per le cooperative della piccola pesca l’Irap diminuira’ dall’1,9 all’1,7%.

LOTTA EVASIONE, 2 MLD IN PIU’ ATTESI IN 2015 - Il governo punta a incassare nel 2015 dalla lotta all’evasione almeno 2 miliardi in più rispetto al 2013 quando l’Agenzia delle Entrate ha registrato un incasso record di 13,1 miliardi. L’esecutivo presenterà entro due mesi dall’entrata in vigore del decreto Irpef un rapporto alle Camere sui risultati della lotta all’evasione nel 2013-2014 e sugli obiettivi attesi per gli anni successivi.

TAGLI AI MINISTERI SALGONO A 240 MLN - Salgono da 200 a 240 milioni i tagli ai ministeri e alla Presidenza del Consiglio per il 2014. Sarà un decreto del Presidente del Consiglio da emanare entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto a individuare le misure correttive necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio di spesa indicato.

IMPOSTA BANKITALIA AL 26% - L’imposta sulle plusvalenza bancarie derivanti dalle quote detenute nel capitale della Banca d’Italia sale al 26% e dovrà essere versata “in un’unica soluzione entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013”, cioe’ giugno.

DA MAGGIO -70% SPESA AUTO BLU - Dal 1 maggio le amministrazioni pubbliche, le autorità indipendenti, inclusa la Consob, e le controllate della p.a dovranno ridurre del 70% rispetto al 2011 la spesa per l’acquisto e la manutenzione di auto blu e per i buoni taxi. Il limite potrà essere derogato solo per il 2014 per effetto di contratti pluriennali già in essere. Ogni ministero non potrà avere più di cinque auto blu.
TAGLIO 150 MLN ALLA RAI - Previsto un taglio di 150 milioni alla Rai per il 2014. In vista del riassetto delle sedi territoriali, la Società potrà cedere sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, quote di societa’ partecipate, garantendo la continuita’ del servizio erogato.

TAGLI AI MINISTERI SALGONO A 240 MLN - Salgono da 200 a 240 milioni i tagli ai ministeri e alla Presidenza del Consiglio per il 2014. Sarà un decreto del Presidente del Consiglio da emanare entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto a individuare le misure correttive necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio di spesa indicato.

DA 1 LUGLIO TASSA 26% SU RENDITE - Scatterà dal 1 luglio l’aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie. La nuova aliquota sara’ applicata anche ai dividendi e ai proventi a essi assimilati, agli interessi derivanti da conti correnti e depositi bancari e postali e agli interessi e ai premi delle obbligazioni. Non riguardera’ i titoli di Stato.

IMPOSTA BANKITALIA AL 26% - L’imposta sulle plusvalenza bancarie derivanti dalle quote detenute nel capitale della Banca d’Italia sale al 26% e dovrà essere versata “in un’unica soluzione entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013”, cioe’ giugno.

DA MAGGIO -70% SPESA AUTO BLU - Dal 1 maggio le amministrazioni pubbliche, le autorità indipendenti, inclusa la Consob, e le controllate della p.a dovranno ridurre del 70% rispetto al 2011 la spesa per l’acquisto e la manutenzione di auto blu e per i buoni taxi. Il limite potra’ essere derogato solo per il 2014 per effetto di contratti pluriennali già in essere. Ogni ministero non potra’ avere piu’ di cinque auto blu.
TAGLIO 150 MLN ALLA RAI - Previsto un taglio di 150 milioni alla Rai per il 2014. In vista del riassetto delle sedi territoriali, la Società potrà cedere sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, quote di società partecipate, garantendo la continuità del servizio erogato.
(fonte: Il resto del Carlino)

mercoledì 23 aprile 2014

I famosi 80 euro sono ingiusti



I famosi 80 euro del governo Renzi possono anche essere una buona cosa per i redditi sui quali verrà applicata, ma questo se non incidesse sulle entrate dei risparmiatori.  

Invece chi ha uno stipendio anche solo di 26000 euro lordi (circa 1500 euro netti (quindi non certo da ricchi) non vedrà 1 euro in più in busta paga ma in compenso l’aumento dal 20 al 26% delle imposte sui conti correnti, conti deposito, ecc. inciderà per l’ennesima volta sui miseri interessi dei risparmi accumulati da chi ha magari lavorato una vita. E questo ovviamente anche per chi ha un reddito sotto gli 8000 euro e non paga imposte oppure è senza lavoro.

Si continuano a tassare i risparmi aumentando le imposte su cifre spesso già tassate alla fonte perché derivanti da lavoro dipendente o pensione.

Sicuramente accontenta i redditi minori, ma abbassare semplicemente le aliquote fiscali più basse sarebbe stato più equo e forse meno oneroso.

Questi sono giroconti tra poveri che Renzi fa per campagna elettorale.
(pubblicato sul Fatto Quotidiano del 25 aprile 2014)

mercoledì 16 aprile 2014

La ridicola pena a B.




La ridicola condanna inflitta a B. è l’ennesima conferma di un paese dove la giustizia fa enormi differenze tra potenti e comuni cittadini. 
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Come è possibile che un evasore fiscale da milioni di euro condannato a 4 anni di prigione, fra indulti, riduzioni e sentenze varie, si riduca a fare 4 ore (quattro!) alla settimana di assistenza agli anziani? Oltretutto non la ritengo una pena ma un onore pensando a quante persone lo fanno per volontariato o per amore verso un proprio caro. 

Mentre si discute sempre  del comportamento a volte intimidatorio di Equitalia verso chi non paga le imposte, che andrebbero sempre e comunque pagate da tutti ma nel giusto rapporto col proprio reddito, un ex Presidente del Consiglio, un ex senatore, un ex Cavaliere viene praticamente graziato da ogni reato con una pena ridicola persino per chi ruba una mela, con la differenza che quest’ultimo probabilmente finirebbe in prigione.  

martedì 1 aprile 2014

Spedizione raccomandate a domicilio?



Poste Italiane manda spesso pubblicità di nuovi servizi. Ultimamente mi arriva quello per il ritiro a domicilio delle raccomandate da inviare. Decido di provarlo.

Il giovedì chiamo il call-center di Poste, tra problemi informatici e incomprensioni varie dopo 10 minuti mi dicono che sarò richiamata da chi fa il servizio (quindi in appalto?). Il venerdì vengo richiamata e, dopo altri 5 minuti almeno, mi dicono che verranno nel pomeriggio tra le 15 e le 17. 

Alle 18 non si è ancora visto nessuno, richiamo Poste e segnalo il problema, mi richiameranno, nessuno si fa sentire. Il lunedì ricevo 4 telefonate con appuntamenti vari poi smentiti ed alla fine l’appuntamento è per martedì mattina. Finalmente il martedì mattina la raccomandata viene ritirata. Speriamo arrivi senza gli stessi problemi con la quale è partita. 
Alla luce di tutto ciò rimane meglio il vecchio sistema di recarsi all’ufficio?