giovedì 17 ottobre 2013

Novità sulle tasse degli italiani (onesti...)

Un riepilogo di come saranno le tasse che gravano sugli italiani onesti (gli evasori molte le schivano alla faccia di chi le paga anche per loro...):

Accise
La clausola di salvaguardia dell'operazione spending review sono le accise. Toccherà alle imposte indirette su tabacchi, alcol e benzine coprire l'eventuale o il parziale insuccesso dei tagli di spesa pubblica. Con un aumento che potrà toccare i 10 miliardi di euro nel triennio 2015-2017
Ace
È l'aiuto alla crescita economica. In realtà già esiste ed è un'agevolazione introdotta dalla manovra salva-Italia del dicembre 2011 per premiare quelle società che invece di distribuire utili li lasciano per rafforzare il capitale o nelle quali i soci apportano nuove risorse. In pratica è una deduzione del 3% sul rendimento dei maggiori fondi destinati alla capitalizzazione. La legge di stabilità punta a un aumento a "tappe" della percentuale: l'aliquota passerà al 4% per l'anno d'imposta 2014, al 4,5% per il 2015 e al 4,75% per il 2016.
Bollo sugli atti telematici
Neanche la digitalizzazione si salva dalle tasse. Dal 2014 scatterà, infatti, una nuova imposta di bollo sugli atti telematici emessi o inviati dalle pubbliche amministrazioni. Si pagherà 16 euro e il nuovo balzello sarà dovuto anche per rilascio di certificati, estratti, copie in formato digitale.
Bollo sugli estratti conto
Si scrive imposta di bollo su comunicazioni relative a prodotti finanziari, si legge bollo sugli estratti conto che riguarda però anche i depositi bancari e postali (i cosiddetti conti deposito), anche se rappresentati da certificati. Nei contratti con durata prolungata nel tempo, infatti, il cliente ha diritto a ottenere dalla banca almeno una volta all'anno una comunicazione analitica con una dettagliata informazione sullo svolgimento del rapporto o dell'andamento del deposito titoli. All'interno ci sono l'estratto conto, il saldo, un quadro aggiornato delle condizioni economiche applicate. Finora il bollo applicato è dell'1,5 per mille. La legge di stabilità punta a portare la mini-patrimoniale introdotta dal Governo Monti al 2 per mille. Attenzione non subiranno rincari di imposta i conti correnti ma soltanto i depositi finanziari. Mentre non è stato previsto un aumento della tassazione delle rendite finanziarie.
Contributo unificato
È uno dei tanti balzelli occulti che gli italiani saranno chiamati a pagare. Tecnicamente non è una tassa ma con la legge di stabilità il contributo fisso di 8 euro per depositare un ricorso salirà direttamente a 25 euro.
Cuneo fiscale
Il cuneo fiscale è la differenza tra quanto pagato dalle imprese e quanto effettivamente percepito dal dipendente in busta paga. Questo gap è rappresentato da tasse e contributi. Negli ultimi mesi si è discusso molto sulla riduzione di questa differenza per favorire la crescita economica. La legge di stabiliotà interviene sia sul fronte imprese che su quello dei lavoratori dipendenti, per cui è previsto un aumento delle detrazioni. Sul fronte imprese dall'anno d'imposta 2014 sarà possibile la deduzione Irap del costo del lavoro per ogni neoassunto fino a un massimo di 15mila euro. Prevista anche la decontribuzione Inail per le imprese. Un provvedimento dell'economia e del Lavoro sarà chiamato a stabilire a partire dal 1° gennaio 2014 la riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nel limite complessivo di un miliardo di euro annui. A questo si aggiunge anche la restituzione completa del contributo addizionale 1,4% Aspi (assicurazione sociale per l'impiego) nel caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Detrazioni sul lavoro
L'altra "gamba" della riduzione del cuneo fiscale è rappresentata dall'aumento delle detrazioni Irpef per i lavoratori dipendenti e ssimilati (borse di studio, compensi ai soci delle cooperative o quelli degli amministratori). Un "bonus "in busta paga variabile a seconda del reddito ma che – come precisa Palazzo Chigi – si attesterà intorno ai 150 euro annui per chi guadagna tra i 15mila e i 20mila euro: in pratica circa 13 euro al mese. Riguarderà circa 16 milioni di contribuenti, naturalmente l'importo sarà più ridotto man mano che il reddito del dipendente si avvicina alla soglia dei 55mila euro.
Ecobonus
Si allunga la vita dei maxi-sconti fiscali sugli immobili. Il bonus sui lavori in casa rimarrà al 50% fino al 31 dicembre 2014 per un tetto massimo di spesa di 96mila euro e scenderà poi al 40% per tutto il 2015. Prolungato anche per tutto il 2014 il bonus per l'acquisto di mobili e arredamenti in abitazioni in cui sono stati effettuati lavori di ristrutturazione: la detrazione Irpef sarà del 50% fino a un tetto massimo di 10mila euro. Allo stesso modo l'ecobonus per gli interventi di riqualificazione e risparmio energetico resterà al 65% fino a tutto il 2014 per poi scendere al 50% nel 2015.
Filtro ai rimborsi fiscali

I rimborsi superiori a 4mila euro saranno passati al setaccio dell'agenzia delle Entrate, che sarà chiamata a verificare già dal prossimo anno se sono effettivamente spettanti le detrazioni per carichi familiari. Controlli entro sei mesi dalla scadenza per la trasmissione del modello 730. Dopo di che se sarà tutto in regola, il rimborso verrà erogato direttamente dall'Agenzia. Un controllo aggiuntivo che nei fatti posticipa all'anno d'imposta successivo il diritto a recuperare le maggiori imposte versate.
Imposta sostitutiva
Anche se è un'imposta può avere un effetto positivo. La legge di stabilità riapre i battenti della rivalutazione dei beni d'impresa. L'operazione passa attraverso il pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap con aliquota pari al 16% sui beni ammortizzabili e al 12% sugli altri.
Imu
L'imposta più contestata o quanto meno quella più al centro dei dibattiti politici esce in versione ridotta dal restyling della legge di stabilità. Scompare, infatti, dall'abitazione principale (ad eccezione delle case di lusso) dove debutterà il nuovo tributo che si chiamerà Tasi. Rimane, però, sulle seconde case e sugli altri fabbricati come per esempio quelli d'impresa, che continueranno a portare nelle casse di Stato e Comuni la parte più cospicua del gettito derivante dalla tassazione immobiliare.
Tarip
Per ora arriva la Tari, la nuova tassa sulla raccolta rifiuti. Ma l'obiettivo si chiama Tarip. In pratica il prelievo sui rifiuti sarà configurato sul principio del «più consumi, più paghi». In futuro quindi l'importo da pagare sarà collegato al costo per lo smaltimento dei rifiuti prodotti e non alla dimensione della proprietà immobiliare. Una tariffa puntuale che dovrà premiare in termini di minor prelievo il maggior ricorso alla raccolta differenziata.
Tassa per i concorsi
Avanti un'altra. Chi aspira a entrare nel mondo delle professioni legali dovrà pagare un contributo extra. Si parte con 50 euro, ma in futuro l'importo potrà essere aggiornato all'inflazione. A pagare saranno i partecipanti agli esami di avvocato, al concorso di notaio e al concorso per magistrato ordinario.
Trise
Via l'Imu e la Tares sulla prima casa, arriva il Trise (tributo sui servizi comunali). Sarà composto da Tari (tassa sulla raccolta rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi indivisibili). La Tari sarà una tariffa e sarà commisurata alla superficie calpestabile già utilizzata per pagare fin qui Tarsu, Tia 1 e Tia 2. Per poi trasformarsi più avanti in Tarip, una tariffa commisurata al tipo di rifiuti prodotti. La Tari sarà pagata da chi occupa l'immobile. La Tasi invece sarà un tributo con un'aliquota massima del 2,5 per mille nel 2014 e sarà calcolata sul valore catastale dell'immobile. A pagare è il proprietario ma se la casa è affittata l'inquilino sarà chiamato a contribuire per una quota compresa tra il 10 e il 30% dell'importo complessivo.
Tax expenditures
Sono le agevolazioni fiscali. Ritorna di nuovo l'obiettivo di un'operazione di riordino, naufragato nei precedenti tentativi degli ultimi due anni. Stavolta l'operazione è più circoscritta e mette nel mirino le sole detrazioni al 19 per cento. La data chiave è il 31 gennaio 2014: se non verranno emanati provvedimenti di razionalizzazioni allora si applicherà un taglio lineare. In pratica, le detrazioni attualmente al 19%, come tra le altre quelle per spese sanitarie o per interessi sui mutui, scenderanno al 18% con effetto retroattivo già sul 2013 per poi attestarsi al 17% dal 2014 in poi.
Visto di conformità
Niente compensazioni da 15mila euro in su senza il "bollino di qualità". La regola prevista finora per l'Iva si allarga anche a imposte sui redditi, Irap e sostitutive. Che cosa vuol dire? Chi ha un credito d'imposta da 15mila euro in su non può spenderlo in compensazione su altre tasse o contributi che deve pagare se non ha prima ricevuto l'attestazione da parte del Caf o professionisti abilitati che i dati esposti nella dichiarazione dei redditi sono conformi ai documenti esibiti dai contribuenti e che sono correttamente indicati. Visto gli importi in gioco è una misura destinata a limitare soprattutto le compensazioni di imprese e lavoratori autonomi. Con buona pace del bel proposito lanciato poche settimane fa dal Parlamento con la delega fiscale sulle compensazioni "libere" tra debiti e crediti fiscali.

(fonte Il Sole 24 ore)



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